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Sunday, November 24, 2024

Macchina del caffè: quando è nata e com’è cambiata nel tempo

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La macchina del caffè è una delle invenzioni più rivoluzionarie legate alla bevanda che tanto amiamo. Ha cambiato per sempre il modo di consumare caffè. Oggi è lo strumento che conosciamo tutti: non c’è un bar in Italia che non ne abbia una. Ma nel corso del tempo è stata oggetto di tantissime evoluzioni e cambiamenti. Andiamo a scoprire la sua storia, fin dagli albori.

La macchina del caffè nasce nell’800

Il primo brevetto per una macchina caffè espresso fa la sua comparsa nel 1884. È Angelo Moriondo a firmarlo, un industriale torinese che aveva avuto un’intuizione che avrebbe cambiato le carte in tavola per sempre: la comodità di preparare il caffè in breve tempo, per poterlo gustare appena estratto. Nonostante avesse depositato il brevetto, Moriondo non volle mai sfruttare industrialmente la sua invenzione, limitandosi alla costruzione artigianale di pochi prototipi.

Infatti, in pochi lo conoscono e lo riconoscono come l’inventore della macchina. Titolo che invece viene riferito più comunemente a Luigi Brezzera. Il brevetto di quest’ultimo è datato 1902: lo vendette all’azienda La Pavoni, che avviò la produzione a livello industriale. Non era certo la macchina che siamo abituati a vedere oggi: si trattava piuttosto di un grosso cilindro verticale con dentro una caldaia in ottone, mantenuta in pressione da un fornello a gas. Ai lati della caldaia c’erano degli scompartimenti in cui veniva messo il caffè. Per ottenere l’espresso era necessario girare un rubinetto: acqua e vapore passavano attraverso il caffè. L’estrazione durava circa un minuto.

Il caffè espresso come lo conosciamo oggi è merito principalmente di Angelo Gaggia, che nel 1945 inventò una macchina con sistema a leve. La bevanda estratta cambiava le sue caratteristiche, grazie in particolare a due innovazioni tecniche:

  • diminuzione della temperatura da 120° a 90° (che eliminava lo sgradevole retrogusto amaro)
  • aumento della pressione: ciò creava la crema, vero segno di riconoscimento dell’espresso

Arriviamo così agli anni ’60 e ’70. Nel 1961, in occasione dell’eclissi, la ditta Faema lanciò il modello E61. La principale evoluzione di questa macchina caffè era l’introduzione della pompa elettrica e soprattutto della preinfusione. Prima che la pompa applicasse la pressione sul caffè, l’acqua calda rimaneva a contatto con la polvere per alcuni secondi. All’azienda La Marzocco si deve invece l’invenzione della doppia caldaia, che consentiva di produrre centinaia di caffè al giorno, senza che venisse alterata la qualità della bevanda.

La macchina caffè oggi: tutte le tipologie

Il nostro viaggio alla scoperta della macchina del caffè arriva finalmente ai giorni nostri. Sono diverse le tipologie in commercio oggi. In particolare, abbiamo:

  • le macchine a pistone
  • le macchine a erogazione
  • le macchine elettroniche
  • le macchine superautomatiche

Macchine caffè a pistone

Possono essere a leva oppure automatiche. Le prime sfruttano il funzionamento di un pistone spinto da una molla, che assicura la pressione nel gruppo di erogazione. L’estrazione avviene in questo modo: quando la leva esterna si abbassa, il pistone interno si alza e l’acqua della caldaia raggiunge la camera di preinfusione, venendo a contatto con il caffè macinato nel portafiltro. Nel momento in cui si riporta la leva in posizione, la molla spinge il pistone verso il basso e l’acqua presente nel gruppo attraversa il pannello di caffè, realizzando così l’estratto. Le seconde funzionano con lo stesso principio, ma invece di avere una leva attivata manualmente, possiedono un sistema idraulico.

Macchine caffè a erogazione

Sono le più diffuse e possono essere automatiche o semiautomatiche. Nelle prime, il dosaggio di erogazione è predeterminato e l’operatore aziona il tasto di erogazione, potendo nel frattempo fare altre cose perchè il flusso si ferma da solo. Nelle seconde, è l’operatore stesso a controllare la dose tramite un interruttore.

Macchine caffè elettroniche

Sono le più sofisticate, dal momento che possono disporre anche di display multifunzione o addirittura di un computer di bordo che ottimizza il consumo energetico.

Macchine caffè superautomatiche

Le più avanzate in commercio: possono ridurre al minimo indispensabile il lavoro dell’operatore. Macinano, dosano, compattano ed erogano il caffè, e riescono anche ad espellere i fondi in totale autonomia. Alcuni modelli hanno due macinadosatori e fino a quattro tramogge, che permettono di estrarre vari tipi di caffè. Altri, sono dotati di software in grado di controllare ogni attività, compresa la rivelazione statistica dei consumi e l’autodiagnosi di eventuali anomalie.

Macchine caffè cialde: un’altra rivoluzione

Un capitolo a parte, che qui sfioreremo soltanto, lo meritano le macchine caffè cialde. Non si conosce con certezza chi sia stato il primo ad introdurle, ma in questi ultimi anni sono diventate una presenza fissa nella maggior parte delle case degli italiani. Sul mercato ce ne sono tantissime, ma noi consigliamo quelle con cui è possibile gustare le cialde E.S.E. da 44 mm. In questa pagina trovate tutti i modelli migliori.

Source: CAFFE sostenibile

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