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Friday, November 15, 2024

La donna, secondo me

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Giorgio Catellono

Questo è un argomento del quale potrei parlare per ore, giorni, mesi o anni, senza mai riuscire a comprendere me stesso e farmi comprendere. Potrei parlare di oggi, di ieri, dei sogni, del desiderio. Ma appena inizio a scrivere, sento che tutto, forse, è già cambiato.

Da uomo, maschio, eterosessuale, ho sempre avvertito la mia inadeguatezza. Basta osservare la natura, nell’atto sessuale, dove tantissimi spermatozoi partono per il loro viaggio. Tutti, eccetto uno, forse, spariranno nel nulla. Mentre la femmina è là, che attende. Aspetta l’eroe, il fortunato, il vincitore, l’unico che, forse, riuscirà a sopravvivere. La donna è un luogo, “il luogo”.

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La donna è la bellezza. John Keats scriveva: ‘Beauty is truth, truth is beauty,’  that is all we know on earth, and all we need to know. Ecco, scrivo che la donna è bellezza, in tutte le sue forme: armonia, delicatezza, forza, sacrificio, dolore, estasi, meraviglia, natura, futuro e passato.

Alla mia nascita, attorno a me solo donne, madri, sorelle, nonne. Sì, certo, qualche uomo in lontananza, un po’ impacciato, che non sa bene cosa deve fare. Mentre loro, le donne, sanno tutto, non sbagliano nulla.

Io cresco, e non ho problemi, perché la mia mamma sa tutto ciò che c’è da sapere. Se ho un dubbio, chiedo a lei.

Poi, un giorno, vedo una bambina. La sua voce è diversa, i capelli sono più lunghi, veste di rosa, mi guarda e sorride. Come una piccolissima mamma. Io non capisco bene, sono curioso. Sono diverso da lei, lei è diversa da me. Lei e la mamma sono diverse da me. In quel momento comincio a sentire che il mio percorso, i miei bisogni, la mia storia, sarà diversa. Sono un maschio. In quell’istante vedo mio padre. Quel signore che gira per casa, più alto e più grosso, con la cravatta ed una voce diversa. Lui guarda mia mamma. Lui guarda me e cerca un segno di intesa. E mi porta un regalo, una piccola automobilina, un giocattolo. Ecco, da quel momento in poi, non sono più quello che ero, da quel momento sento che mi devo muovere, da quel momento sono un maschio. Inquieto, ma un maschio. Non si torna mai indietro.

Scrivo questo perché è la mia storia. La ricerca del significato della vita. Ognuno sente in maniera diversa.

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Cos’è la donna? Nasco in Italia, una terra strana. Un paradiso, abitato da diavolo. Mi ricordo, ai tempi del liceo e dell’università, le ragazze e gli amici. Alcuni di noi erano spavaldi, altri timidi e impacciati. Alcuni di noi avevano successo e tutte le ragazze più belle, gli altri invece si dovevano accontentare, o anche, rimanevano soli. In quel momento le ragazze erano tutto per noi, sesso, compagnia, bellezza, amore. Ricordo che alle feste si ballava (una scusa, per potersi toccare, baciare, e a volte qualcosa di più). La ragazza doveva essere bella, per poterla mostrare agli amici. Noi ragazzi vedevamo solo quello, volevamo la ragazza più bella, per fare invidia ai nostri amici maschi e (perché no?) ai nostri nemici. E le ragazze lo sapevano. Si frequentavano, le belle con le belle, le altre con le altre. Loro giocavano con noi, e vinceva quella che aveva il ragazzo più popolare, più famoso, più ricco, con la moto più bella. Erano loro a decidere, e noi eravamo lì, ad aspettare, a cercare di farci notare. Ma erano loro a decidere.

Ma la natura ci conosce, la natura opera la selezione senza chiederci nulla. Un proverbio ebraico dice: quando voglio divertire il mio Signore, gli racconto i miei piani per il futuro. Noi maschi non sapevamo molto di noi stessi, ma, stranamente, tra tutte le ragazze, quella che ci guardava era quella giusta. Nel mio caso, e allora non lo sapevo ancora, la ragazza a cui piacevo era sempre quella che leggeva, che si incantava guardando un tramonto, che aveva un suo gusto particolare nel vestire, che voleva parlare.

La bellezza è soggettiva, dice qualcuno, e forse è vero.

Per me, la bellezza è un insieme di tante cose, è fisica, intellettuale, in movimento. Ecco, una delle cose che mi affascina in una donna, è come si muove, il “portamento”.

E’ un collegamento ottimale tra il cervello ed il corpo. L’eleganza del portamento quando cammina, a piedi nudi, o su un tacco 10, “il ritmo bilanciato del suo passo” dice una vecchia canzone di Ornella Vanoni, che la rende unica e riconoscibile anche se non la guardi. Come muove le mani, come accarezza, facendosi sentire come il vento fresco in una mattina di primavera.

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Come alza gli occhi per guardarti, come se ti dicesse “non sono io che guardo te, ma tu che sei attratto dai miei occhi e non puoi resistere”.

E poi la voce. Non ha bisogno di alzarla, per farsi ascoltare, perché mentre senti le sue parole, le guardi le labbra, e capisci tutto.

La donna è un luogo, di delizie e di sofferenza. Senza di lei, nulla ha più senso per un uomo. I capelli e come si pettina, parlano per lei, ti dicono cosa desidera in quel preciso momento. Tirandoli su, ti mostrano il collo, che ti incanta, come quello di un cigno, e lei lo sa. E vedi le spalle.

Poi il tuo sguardo scende vertiginosamente verso il seno, che è nascosto, ma visibile, leggero e morbido, bianco e profumato.

Poi scendi ancora, nella parte nascosta dai vestiti ed arrivi alle gambe, la seduzione verso il mondo. Sono sempre stato affascinato da come le donne usano le gambe, le liberano e le nascondono, proprio perché sanno che sono lo strumento più forte, il sesso e la forza, il movimento e l’estasi. Sanno come mostrarle anche se indossano pantaloni o gonne lunghe.

Poi le cose cambiano, anche in Italia si cresce e si diventa adulti. Le donne oggi sono cambiate, si laureano, lavorano, si impegnano e spesso sono più brave dei loro colleghi uomini. O meglio, vedono le cose da un altro punto di vista. Anche questo spesso manca all’uomo, l’attenzione ai particolari. Quello che gli americani chiamano “multi-tasking”. La donna che lavora, che si impegna, che diventa manager per esempio, allo stesso tempo cerca una bella casa, si mantiene in forma, fa sport, studia le lingue, si guarda allo specchio (spesso notando tutti i propri difetti, mentre il maschio vede solo i propri pregi…) e fa di tutto per rimanere bella.

Tutto questo, nella mia generazione, ha creato libertà e anche molti problemi. In Italia, paese molto tradizionalista (io vivo a Milano, ma questa è l’unica città “moderna” in Italia) l’uomo ha difficoltà a relazionarsi con una donna in grado di giudicarlo. L’uomo desidera la donna, ma soprattutto, desidera essere desiderato. Non è un gioco di parole, l’emancipazione della donna italiana, che per affermarsi ha dovuto imparare ad essere più dura con sè stessa e con gli altri, ha creato problemi all’uomo. Non è raro trovare uomini che smettono di desiderare la propria donna proprio perché lei non concede più all’uomo quello che lui desidera. Ho molti amici che hanno avuto crisi matrimoniali proprio per questa ragione, perché si sono trovati assieme ad una donna, madre dei propri figli, che non ragionava più in maniera femminile, ma pensava come un uomo.

E’ un argomento difficile, e non solo in Italia, ma in tutto il modo evoluto. L’uomo si lamenta perché la donna non è più femminile. La donna, a sua volta, si lamenta perché l’uomo che frequenta, non ha più attenzioni per lei (come quelle che suo padre aveva per sua madre). E i figli si adattano alle coppie separate. Un week-end con lui, un week-end con lei.

Ma torniamo alla donna italiana, di Milano.

Indipendente, fiera dei suoi figli e della sua posizione nel mondo, sceglie con attenzione i suoi vestiti, i suoi profumi, il colore dei capelli, il rosso delle labbra, il tacco delle scarpe. Vuole tutto, legge su internet, vorrebbe essere sempre bella come una ragazzina, ha cura della pelle, delle mani e dei piedi, vuole essere sexy. Ma non solamente per il proprio compagno, vuole essere guardata per strada mentre cammina per la città, vuole essere invidiata dalle amiche e desiderata dagli uomini, anche solo nella propria fantasia. Uomini che non conosce e che non le parleranno mai, ma che, anche solo per qualche secondo, si voltano a guardarla.

Cosa desidera l’uomo allora? Parlo della mia esperienza, dell’uomo italiano.

Lui vorrebbe tutto. Vorrebbe lei sexy, ma non troppo sexy, perché diventerebbe geloso e insicuro. Vorrebbe potersela permettere, ossia in pratica avere abbastanza soldi per potersi permettere una vita con lei. Vorrebbe comprensione, perché in fondo, gli manca la mamma (!). Vorrebbe che stesse zitta ogni tanto (la donna parla sempre! ) Vorrebbe essere desiderato da lei e vorrebbe che lei parlasse bene di lui ai figli (anche se magari i due sono divorziati). Vorrebbe avere lei e poter vedere gli amici.

Poi ci sono altri desideri, che sono diversi a seconda dell’uomo. Io per esempio cerco sensualità, intelligenza, curiosità e anche indipendenza di giudizio. Cerco classe (che non significa dei vestiti o gioielli, ma significa bel portamento, il giusto tono di voce, la modestia, e soprattutto l’opportunità). Cosa intendo per “opportunità”? Essere opportuni significa dire la cosa giusta al momento giusto, fare la cosa giusta al momento giusto, vestirsi nel modo giusto al momento giusto. Io penso che sia una delle forme più preziose di intelligenza.

Ma naturalmente ci sono anche altre cose. Il maschio, con gli anni, sotto alcuni aspetti ritorna ragazzo, e cerca nella donna giovinezza (molti uomini italiani, ad un certo punto, lasciano la moglie, e cercano una compagna più giovane, spesso non italiana, perché li fa sentire più giovani), spirito di avventura. Una donna giovane guarda l’uomo italiano e lo ascolta (cosa che la sua ex moglie non fa più da tempo). Tutto questo è diventato sempre più comune in Italia. Alla donna giovane si perdona di più, almeno per i primi tempi. Poi naturalmente lei desidera un uomo che si prenda cura di lei, che faccia figli con lei ecc. E questo cambia ancora le cose. Il maschio italiano, ultimamente, vive la sua seconda vita, e a volte la terza. Cerca i figli del primo matrimonio e magari del secondo, che spesso lo hanno psicologicamente abbandonato, e lo cercano solo quando hanno bisogno di soldi. Quasi sempre i figli rimangono a vivere con al madre, secondo la legge italiana. Poi ovviamente crescono e tutto cambia ancora.

E la bellezza? Il concetto di bellezza nella donna con gli anni cambia, diventa più sofisticato e sottile. Non si è più disposti a sopportare una donna che si allontana troppo dai propri gusti estetici, perché il senso del rapporto non è più quello di fare figli, ma di fare delle cose insieme, di prendersi cura ciascuno dell’altro, di avere desiderio sessuale, di fermarsi a guardare la propria donna in ogni momento della giornata e di volerla avvicinare, di voler sentire la sua voce, di accarezzarle i capelli, di condividere. Senza bellezza non c’è desiderio, e senza desiderio non c’è più nulla.

La donna italiana ultimamente fa corsi di Pilates o di Yoga, si tiene in forma, non fuma, si prende cura del corpo, studia una nuova lingua, parte con un gruppo di amiche per un viaggio in Indonesia o nel Tibet, si fa affascinare da qualche professore universitario, oppure (ma non lo dice a nessuno) si trova un “toy boy” a pagamento (professione sempre più diffusa nelle metropoli occidentali). Ma non lo racconta a nessuno (a volte alla migliore amica, ma poi, subito, se ne pente)))!

Cosa penso? Penso che nella vita si dovrebbe provare a cercare se stessi e ad essere felici, migliorarsi e provare tutto ciò che c’è di bello.

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E, se si trova qualcuno di speciale, non perderlo. La donna speciale è quella che non ci stanca mai, quella con la quale tutto è più facile, quella alla quale non dobbiamo dimostrare nulla, perché lei stessa ha già capito tutto. Dal primo momento, dal primo incontro.

Grazie

GC

Ph Sergey Farkovets

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