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Thursday, January 2, 2025

Raggiungimento dell’obiettivo

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Author Julia

Nell’espressione “raggiungimento dell’obiettivo” ci sono 2 concetti chiave: l’obiettivo e il suo raggiungimento. Naturalmente, per ottenere qualcosa, bisogna capire chiaramente cosa volete davvero. Migliaia di articoli sono stati scritti sull’argomento come definire obiettivi, decine dei quali sono stati scritti da me personalmente. Nell’articolo di oggi, come un esempio della definizione e raggiungimento di un obiettivo, vi parlerò della mia esibizione alla gara di ballo per professionisti e amatori Amazing Vienna, International Pro-Am Festival, che si è svolta il 7 e 8 dicembre 2024 a Vienna.

A questo evento hanno partecipato 150 coppie di ballerini provenienti da 22 paesi. Il numero dei giudici era composto da 10 persone. In totale i partecipanti sono scesi nella pista da ballo 1500 volte!

Ciò che precedeva la mia esibizione a questo evento, lo potete scoprire nel mio articolo intitolato “La forza del desiderio” del 7 dicembre 2024.
Prima di mettermi in viaggio per parteciparvi, ho stabilito alcuni obiettivi:

  • Partecipare alla competizione del programma argentino;
  • Partecipare alle cosiddette challenge del programma latinoamericano e argentino.
    Che cosa è questa challenge? È quando si ballano 2, 3 o 4 balli di fila e in base ai risultati vengono scelte le coppie migliori. Il programma della competizione latinoamericana è composto da cinque balli: cha-cha-cha, rumba, samba, jive e paso doble. Dato che in quel momento non ho ancora iniziato ad imparare il paso doble, ho potuto partecipare solo alla challenge.

Così, degli obiettivi principali ce ne erano due. Visto che ho preso molto sul serio i preparativi per l’evento, venivo per le lezioni allo studio di danza ogni sabato e due settimane prima di partire per Vienna venivo a Milano due volte alla settimana.

Pochi giorni prima dell’evento, ho ricevuto la strat list (la lista iscritti), che indicava quanto sarei scesa nella pista da ballo. Dopo aver visto il programma, ho iniziato a preoccuparmi. Ho pensato così: “Ecco si sta avvicinando il momento per raggiungere quell’obiettivo che ho sognato negli ultimi quattro mesi, da quando ho scoperto che la nostra team di studio avrebbe preso parte al festival”. Cercando di calmarmi, ho analizzato ancora i miei due obiettivi principali, e ho notato che nel periodo preparatorio ho fatto tutto il possibile e la forma di danza che ho la farò vedere ora all’evento.

Come il risultato del lavoro su me stessa, ho deciso di fissare un altro obiettivo nuovo, vale a dire: non prendere troppo sul serio le mie performance, ma cercare di godermi l’intero processo. Alla fine, partendo per Vienna, ero già completamente tranquilla e in attesa di nuove scoperte.

La nostra team del Fred Astaire Dance Studio Milano era rappresentata da:

  • quattro ballerine amatoriali Virginia Fumagalli, Cristina Ceolin, Chiara Properzi ed io,
  • due partner-insegnanti dello studio Alessandro Maurizio Cilio e Mario Pasquale Bruscino,
  • nonché l’amministratore dello studio Tommaso Matteuzzi, che era responsabile dell’organizzazione della squadra in questa gara.

Ogni partecipante si è sibita in modo stupendo, noi abbiamo cercato di sostenerci a vicenda, il che ci ha dato forza e fiducia.

Il primo giorno, io con il mio insegnante e partner Pasquale, abbiamo ballato tre balli del programma argentino: tango, valzer e milonga. Appositamente per questo evento, la mia amica designer Alena Mozgova, ha creato tre magnifici abiti in cui mi sono sentita una regina.

Per il tango argentino ho scelto l’acconciatura liscia con un grande fiore rosso sul lato, che accentuava il carattere delle danze argentine.

Scendendo in pista, ero assolutamente fiduciosa nel mio partner. È un eccellente ballerino professionista e un partner unico.

C’è un momento essenziale nelle danze del programma argentino: il momento del seguire. Se lo paragoniamo con il programma dei balli latinoamericani, qui in prima linea c’è la partner, il cui compito è brillare, attirare attenzione, mostrare la sua professionalità nel ballare, così come la sua espressività. Nel programma argentino, invece, il partner è il leader, che controlla il processo di danza mentre la partner lo deve seguire e sentire tutto ciò che il partner ha intenzione di fare.

In effetti, per molte ragazze e donne moderne, il processo di seguire è un compito difficile, poiché siamo abituati ad assumere molto, a mettere il carro innanzi ai buoi, e a volte con la nostra iniziativa blocchiamo i nostri uomini. Ecco perché, quando ho iniziato a studiare il tango argentino, ho capito che ne avevo bisogno: voglio imparare a non avere fretta, a non correre davanti al mio partner, ma a seguirlo e a realizzarmi in questo ballo. Si può leggere di più sulle mie scoperte riguardo il tango argentino nel mio articolo Tango Argentino.

Quindi, scendendo in pista la prima giornata della competizione a Vienna, sono stata tranquilla e ho cercato di seguire il mio partner e godermi questi balli. Abbiamo ballato il tango, valzer e milonga separatamente, e poi abbiamo preso parte alle challenge: abbiamo ballato diversi balli di fila senza uscire dalla pista, e alla fine di quella giornata di ballo abbiamo partecipato alle gare di tutti e tre i balli del programma argentino. In fin dei conti abbiamo conquistato la seconda posizione tra le partecipanti della mia fascia d’età! Ho ricevuto il diploma, la medaglia e anche il regalo esclusivo: un piatto con un dipinto che rappresenta una coppia che balla il tango argentino.

La sera, nella mia camera d’albergo, analizzando la giornata passata, ho guardato i miei premi e ho pensato così: “Perché adesso mi sembrano così preziosi?” Il fatto è che sono una sportiva, ho praticato il nuoto professionale con le pinne ad alta velocità e sono la campionessa dell’Ucraina, nonché la vincitrice di numerose competizioni internazionali. Nel corso degli anni delle mie attività sportive professionistiche, ho collezionato il numero enorme di diplomi e medaglie. Ma li ho ricevuti tra i 14 e i 20 anni e, purtroppo, all’epoca non li apprezzavo così tanto!

Ora, 30 anni dopo la mia ultima medaglia sportiva, la medaglia che giaceva sul cassettone della mia camera d’albergo a Vienna mi sembrava una meraviglia. L’obiettivo è stato raggiunto! Ciò significa che qualunque cosa sia nelle nostre intenzioni, la possiamo realizzare! Adoro questa frase famosa: “Non esistono i limiti tranne quelli in cui credete”.

Julia

La seconda giornata del festival ho ballato quattro balli del programma latino americano con i miei partner Alessandro e Pasquale. Con Pasquale abbiamo partecipato anche alle challenge e ho ricevuto altre due medaglie.

Ovviamente, il programma latinoamericano è più complicato: ci sono molti aspetti tecnici nella danza che mostrano il livello della tua preparazione. Inoltre, contiene anche ciò di cui ho scritto prima, voglio dire la partner che deve esprimere se stessa. Per me non era ancora un compito facile, dato che le abilità delle figure di danza non sono state “affinate” fino all’automatismo, e bisognava concentrarmi su loro, anziché brillare ed esprimermi. Ma nei momenti del genere mi aiuta una delle mie qualità principali, cioè il sorriso. Sorrido sempre, e nella danza è di grande importanza! Anche il supporto del partner ha il valore estremo!

Poiché mi piacciono i balli più veloci come il cha-cha-cha, la samba o il jive, non è facile per me ballare la rumba. Si deve sentire questa danza, andarci piano, aggrapparsi al terzo battito della musica… Ed io questo terzo battito non lo sento sempre. Sì, è possibile! Il mio insegnante e partner Pasquale lo sa, e proprio durante le lezioni nello studio, ballando la rumba, ha cominciato a canticchiare le parole della canzone che stavamo ballando, e allora ho detto: “Quando canti ballo meglio” !

E così a Vienna, durante la nostra challenge, ai primissimi accordi della musica della rumba, ha cominciato a cantare, e ascoltandolo, ho ballato perfettamente! (beh, nel mio parere)

Il supporto del partner nel ballo è importante tanto quanto nella vita quotidiana, ecco perché amo così tanto il ballo di coppia e apprezzo immensamente il supporto dei miei partner!

Quindi, faccio il riassunto di quello che vorrei trasmettervi riguardo il raggiungimento dell’obiettivo:

  • Definitelo!
  • Organizzate il processo, fate di tutto per avvicinarvi.
  • Raggiungetelo!
  • Festeggiate! È la sensazione molto piacevole quando il vostro obiettivo viene raggiunto e vi sentite al top!
  • Fissate un nuovo obiettivo! Dopotutto, avere nuovi obiettivi vi offre lo sviluppo costante e migliora la qualità della vostra vita.

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